La questione tibetana
Approfondimento : la questione tibetana
La storia del Tibet è indissolubilmente legata alla Religione Buddhista praticata dal suo popolo.
La comprensione profonda dei suoi precetti costituì un popolo profondamente rispettoso della natura e del proprio prossimo, si pensi che ogni tibetano avrebbe decisamente rifiutato persino di uccidere un piccolo insetto.
Nel Tibet sorgevano monasteri grandi come città che rappresentavano i maggiori centri di cultura e di istruzione. In queste Università monastiche fiorì la cultura tibetana
Nei monasteri i discepoli memorizzavano e dibattevano gli insegnamenti religiosi,nelle grotte e nelle capanne situate nei luoghi più impervi del Tibet, assistiti da pochi discepoli,gli eremiti si ritiravano a meditare in ambienti assolutamente puri ed armoniosi.
I Religiosi più importanti erano tuttavia i lama, guide spirituali del popolo tibetano .
Questi aspetti della cultura hanno contribuito profondamente a suscitare in ogni Tibetano quei naturali atteggiamenti di tolleranza, peraltro molto noti, incentrati fondamentalmente sul rispetto e sull'amore per ogni diversa forma di vita.
Questa è la situazione che trovò la Cina, quando si accinse ad invadere il Tibet nel 1949, iniziando una delle più spietate forme di sistematica violazione dei diritti umani che il nostro secolo ricordi
Il Tibet, nazione indipendente con una storia che risale al 127 a.C. è stato invaso nel 1959 dalla Repubblica Popolare Cinese.
Un milione e duecentomila tibetani, un quinto della popolazione, sono morti come risultato dell'occupazione cinese. Migliaia di prigionieri religiosi e politici vengono detenuti in campi di lavoro forzato, dove la tortura è pratica comune.
Molti genitori sono stati costretti a pagare i proiettili usati per uccidere i propri figli, che si erano ribellati all’occupazione cinese, e a ringraziare i cinesi per aver eliminato "elementi antisociali".
Le donne tibetane sono soggette tuttora a sterilizzazioni forzate e a procurati aborti: il potere cinese vuole che i cinesi in Tibet siano sempre più numerosi e i tibetani sempre di meno.
Inoltre il Tibet ,un tempo pacifico stato cuscinetto tra India e Cina, è diventato una vasta base militare che ospita buona parte della forza missilistica nucleare cinese, valutata complessivamente in 350 testate nucleari. Esistono numerose miniere di uranio dove la manodopera è quasi esclusivamente tibetana; parecchie persone che vivono nei villaggi vicini alle basi atomiche, ai luoghi di interramento delle scorie nucleari e alle miniere di uranio, sono gravemente malate, mentre continuano a nascere bambini deformi, i campi non danno più colture, gli animali muoiono e le acque dei fiumi che attraversano vasti territori dell'Asia, quali Brahmaputra, sono contaminate da materiale radioattivo.
Le risorse naturali del Tibet e la sua fragile economia stanno per essere irrimediabilmente distrutte. Gli animali selvatici sono stati sterminati, le foreste abbattute, il terreno impoverito ed eroso.
La deforestazione del Tibet procede senza sosta dal 1963 24 ore su 24.
Più di 6.000 monasteri, templi ed edifici storici sono stati razziati e rasi al suolo, le loro antiche opere d'arte ed i tesori della letteratura sono stati distrutti o venduti dai cinesi. Migliaia di statue d'oro sono state fuse, trasformate in lingotti e trasportate a Pechino.
La Cina proibisce in Tibet l'insegnamento e lo studio del Buddismo, l'odierna apparenza di libertà religiosa è stata inaugurata unicamente per fini di propaganda e turismo.
Finti monaci prezzolati popolano finti monasteri, mentre i monaci e le monache vengono espulsi, maltrattati e imprigionati.
Il Governo Tibetano in esilio, con sede in India, è stato organizzato secondo principi democratici. Nonostante la rigida chiusura del Governo di Pechino che si ostina a negare l'esistenza di una "questione Tibetana", dal 1959 ad oggi il Dalai Lama ha formulato diverse proposte politiche per sbloccare la situazione ed avviare un serio negoziato.
A tutt'oggi il Governo di Pechino non ha dato risposta.
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