16.03.2014 19:24

La Rivoluzione Russa

 

All'inizio del '900 la Russia è fondamentalmente un paese agricolo:  l'82% della sua popolazione, infatti, vive nelle campagne, che vengono coltivate con tecniche agricole inadeguate .
Quasi tutte le proprietà appartengono a poche famiglie di latifondisti ricchi e potenti, mentre la stragrande maggioranza della popolazione sopravvive in condizioni di estrema povertà..
Ai primi del  secolo anche in Russia cominciano a sorgere grandi industrie grazie a ricchi imprenditori dei paesi occidentali, che  investirono in queste imprese i loro capitali e ne ottennero grandi guadagni economici, mentre gli operai che cominciarono a lavorare nelle fabbriche, nelle quali speravano di trovare migliori condizioni di lavoro rispetto alla misera vita dei campi, furono sfruttati economicamente ( percepivano stipendi molto bassi ) e sopportavano turni di lavoro estenuanti.Con il tempo nacquero anche in Russia i primi sindacati ( i soviet), costituiti da rappresentanti dei lavoratori che si organizzavano per chiedere un m miglioramento delle difficili condizioni degli operai. Le difficili condizioni economiche e sociali del Paese provocavano spesso ribellioni delle fasce sociali più deboli, che la polizia e l’esercito punivano molto duramente.Il 9 gennaio 1905 a san Pietroburgo una folla di dimostranti si raccolse davanti alla residenza dello zar, il “palazzo d’inverno” per una protesta pacifica con la quale intendevano fare conoscere allo zar le loro difficili condizioni di vita, sperando di ottenere ascolto alle loro accorate richieste. L’esercito aprì il fuoco sulla folla e disperse i manifestanti ; le proteste vennero messe a tacere , ma dopo questo massacro la fiducia che i russi nutrivano nei confronti dello zar venne meno e lo scontento cominciò a diffondersi sempre più tra la popolazione.La partecipazione della Russia al primo conflitto  mondiale non fece che aumentare la situazione di grave disagio economico e sociale in cui versava il Paese. L’armamento arretrato e gli errori dei comandanti avevano provocato pesanti sconfitte e più di due milioni di morti.l’8 marzo 1917 a Pietroburgo scoppiarono violente manifestazioni di protesta contro il governo, ma questa volta l’esercito, ricevuto l’ordine di sparare sulla folla, si rifiutò si unì alla protesta. Lo zar abdicò in favore di suo fratello Michele, che rinunciò all’incarico, così il potere fu assunto da un governo provvisorio guidato da Aleksandr Kerenskij, che decise di portare comunque avanti la guerra contro la Germania.In opposizione al governo provvisorio si organizzarono i soviet, consigli elettivi di operai e soldati, che seguivano le ideologie dei socialisti bolscevichi guidati da Lenin, un capo politico di grandi capacità che sosteneva la necessità di una rivoluzione socialista che abbattesse il governo provvisorio e ponesse subito termine alla guerra.

Intanto la guerra continuava a volgere negativamente per la Russia : l’esercito era in completo sfacelo, mentre l’intera società russa sprofondava nel caos.

Il 25 ottobre 1917 ( secondo il calendario russo, ma 7 novembre secondo il calendario occidentale) ebbe inizio in Russia quella che venne definita la “rivoluzione d’ottobre : i bolscevichi attaccarono il Palazzo d’Inverno , sede del governo provvisorio, costringendo Kerenskij alla fuga. Il potere passò nelle mani dei bolscevichi, che si affrettarono ad emanare alcune importanti disposizioni :

  • Cessazione delle operazioni militari e pace immediata con la Germania
  • Confisca delle terre dello zar, dei nobili e della chiesa ortodossa a favore dei contadini poveri
  • Controllo operaio su tutte le imprese industriali e commerciali

 

La Russia divenne una repubblica socialista federale basata sul potere dei soviet, che teorizzava di concentrare tutto il potere nelle mani del popolo.

La capitale fu trasferita a Mosca.

Fu firmata la pace di Brest-Litovsk, con la quale la Russia usciva dal primo conflitto mondiale rinunciando, in cambio, alle regioni baltiche, alla Polonia ed all’Ucraina.

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