14.05.2014 17:21

L'Ermetismo

E’ la corrente poetico-letteraria che caratterizza il periodo tra le due guerre mondiali, attiva soprattutto a Firenze negli anni Trenta e Quaranta ; viene definito anche “poesia pura”. Il termine indica l’uso, da parte dei poeti, di un linguaggio oscuro, difficile, per iniziati (“ermetici” erano gli scritti di Ermes Trismegisto, mitico fondatore dell’alchimia e delle scienze occulte).Attraverso questo linguaggio il poeta cerca di rappresentare il senso di vuoto e di solitudine dell’uomo contemporaneo, l’angoscia della vita che appare senza senso, l’impossibilità di comunicare con gli  altri uomini. Questa condizione  esistenziale e spirituale, legata alle tragiche vicende storiche ( il fascismo, il dramma delle due guerre) deve essere svelata e portata alla luce dalla parola poetica. La poesia deve, quindi, essere dotata di un forte valore allusivo, deve suggerire, evocare e nello stesso tempo essere scarna, essenziale.

Per questo motivo la poesia ermetica abolisce spesso gli articoli ed i legami logico-sintattici, ed elimina o riduce drasticamente l’uso della punteggiatura. Viene abbandonata anche la metrica tradizionale a favore del verso libero e il poeta esprime i suoi stati d’animo attraverso l’uso di metafore, sinestesie, analogie.

I più significativi esponenti dell’Ermetismo sono Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo, Eugenio Montale.

 

 

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