14.05.2014 17:10

Salvatore Quasimodo

 

Salvatore Quasimodo

 

Nacque a Modica, in provincia di Ragusa, nel 1901, e trascorse la giovinezza in Sicilia. Si trasferì a Roma nel 919 ; qui studiò ingegneria ma non terminò gli studi a causa delle difficoltà economiche della famiglia e trovò impiego nel genio civile. Nel 1929 si recò a Firenze dove entrò in contatto con l’ambiente letterario della rivista “Solaria” per la quale uscì, nel 1930, la sua prima raccolta dal titolo “Acque e terre”. Aderì all’Ermetismo ed associò all’attività poetica quella di traduttore dei poeti latini Virgilio e Catullo , ma soprattutto di Omero e dei lirici greci. Fu nominato professore di Letteratura Italiana presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano. Nel 1942 fu pubblicata la sua raccolta più famosa : “Ed è subito sera”, seguita, nel 1947, da “Giorno dopo giorno” , che segna un distacco dall’ermetismo ed un’adesione alle problematiche sociali in cui entrano con grande forza le tematiche della crudeltà della guerra. Nel 1959 ricevette il premio Nobel per la letteratura. Morì a Napoli nel 1958.

 

L’opera di Quasimodo può essere scandita in due momenti : insieme ad Ungaretti e Montale è considerato, almeno per la produzione sino alla seconda guerra mondiale, uno dei maggiori esponenti dell’Ermetismo, cioè di quella corrente poetica che rifiuta una lirica in rapporto troppo diretto con la realtà, e che scava nel linguaggio alla ricerca della poesia pura, in cui la parola singola, concentrata nel suo significato, è collocata nel verso senza legami logici o sintattici e serve a suggerire ed evocare le sensazioni del poeta.

Il suo linguaggio è quindi caratterizzato dall’uso di analogie e associazioni allusive.

Il tema principale del periodo ermetico di Quasimodo è il paesaggio della sua terra natale, la Sicilia, fissato in un’immobilità che la riporta in una dimensione mitica e senza tempo, simbolo di un’innocenza perduta.

Nel secondo dopoguerra, invece,  egli abbandona il tema dell’idealizzazione della sua isola ed il linguaggio evocativo e sceglie tematiche legate alla guerra o alle tematiche sociali, ed apre il suo linguaggio a forme comunicative più semplici e dirette.

 

 

 

—————

Indietro


Contatti

classeterzaA2013